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A volte capita. Capita anche a me.
Capita di chiedersi se vale veramente la pena lottare e farsi il sangue amaro per vedere cambiare un po’ questo mondo.
Capita di svegliarsi e volere che la notte non finisca mai. Vorresti dormire in eterno,per non dover affrontare di nuovo le questioni di tutti giorni.
Capita che la rassegnazione si impadronisce di te.
Ti senti piccola di fronte al sistema. Ti chiedi cosa è cambiato in questi mesi.
Cosa è cambiato per le donne dal 13 febbraio. Cosa è cambiato dopo la vittoria dei Referendum.
Il mondo mi sembra peggiore di alcuni mesi fa.
Lo vedi sui volti delle persone.Lo senti attraverso le parole:”non cambierà mai nulla,sono tutti uguali,i nostri figli non hanno futuro”
E’ come se si fosse persa la speranza.
E ogni volta che senti parlare i nostri politici ti chiedi dove sono stati in questi anni,cosa hanno fatto,in cosa si sono impegnati.
Ti chiedi perché può essere presa in considerazione una legge con cui poter licenziare i dipendenti in caso di crisi e invece non si possano mandare a casa le persone che in questi anni hanno contribuito al fallimento di un intero paese.
Ti chiedi perché persone pagate da noi possano azzuffarsi in parlamento senza che vengano presi provvedimenti nei loro confronti.
Ti chiedi perché in un luogo sacro come dovrebbe essere la camera dei deputati si possano sentire cori da stadio.
Ti chiedi qual’ è la differenza tra te e loro.
E ti rendi conto che vi è un abisso. Un abisso incolmabile che si chiama rispetto.
Rispetto per le istituzioni,rispetto per la tua terra,rispetto per il lavoro,rispetto per chi sta peggio di te.
Quel rispetto che non aleggia in Parlamento.
Quel rispetto che dovrebbe trovare il suo compimento nell’abbandonare le poltrone e ammettere il proprio fallimento.
Quel rispetto per me stessa che prevale la mattina quando mi alzo e mi ripeto:oggi non ne voglio sapere,oggi giro la faccia dall’altra parte,oggi non mi faccio avvelenare. Quello stesso rispetto che mi fa ripartire,mi fa accantonare la rassegnazione e la trasforma in rabbia passionale.
Capita anche a me,capita a molti di noi… capita che nonostante ci stiano uccidendo i sogni e le speranze non riusciamo a rassegnarci,non riusciamo a girare la faccia dall’altra parte.
E per questo capiterà di certo un mondo migliore,quello che abbiamo costruito tutti noi non arrendendoci.
Marta
capita tutto questo e capita anche che la voglia di rassegnazione, siccome ti dà fastidio, tu la faccia passare per un momentaneo equilibrio interiore….si la ricerca di serenità che vuoi da sempre ed allora ti dici che niente ti può toccare…poi succede un fatto che ancora una volta ti scolvolge ed allora sai che non sei “serena” e neanche rassegnata, disorientata e sconcertata si ed allora butti via la rassegnazione ed anche questo apparente equilibrio in nome del rispetto per te stessa e per tutto ciò che ti circonda. sai benissimo che ne pagherai ancora una volta le conseguenze ma finchè al mondo c’è ancora un bambino che no potrà arrivare ai due anni di vita perchè nel suo paese la carestia è cronica, non ti puoi rassegnare perchè se non ha valore la vita di quel bambino non ha valore neanche la mia vita e fai quello che puoi…in nome del rispetto della vita nel mondo e di un vivere civile fatto di imparare a rispettarsi tutti, di lottare anche sulle piccole cose che sono dal non far passare una angheria sul lavoro a dire che è sbagliato licenziare l’ultima ruota della catena ed andare in piazza, a dire che la qualità della vita è fondamentale per qualsiasi persona e fare ogni atto che serva allo scopo, senza violenza perchè il mondo tutto va rispettato e difeso dai barbari.
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capita di aver voglia di passare la mano. di emigrare proprio e chiedere asilo a quelle societa’ dove il rispetto, la solidarieta’ ed il desiderio di scrivere la storia sia a vantaggio di tutti, primi fra tutti i piu’ deboli. Invece assistiamo alla solidarieta’ dei potenti per i potenti, non fa niente per chi perde il lavoro o non ha nulla di buono da raccontare ai propri figli. Vediamo perfino illustri esponenti delle gerarchie ecclesiastiche fare salti mortali per difendere cio’ che la morale comune condannerebbe senza scomodare la religione. Tutta la societa’ e’ plasmata in modo da tollerare le disuguaglianze ed i comportamenti arroganti di chi vuole sempre di piu’ anche se ha gia’ tanto. Ma tutto cio’ accade solo da noi?
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